La storia di Bibione
Bibione è una delle tre spiagge capitali della riviera dell’Alto Mare Adriatico. Fa parte della provincia di Venezia. Rispetto alle altre due capitali turistiche, Jesolo e Caorle, è quella più a nord-est a confine con il vicino Friuli Venezia Giulia.
E’ in realtà un’isola, frazione del comune di San Michele al Tagliamento dal quale si stacca proprio per il passaggio del fiume Tagliamento. L’isola del comune destinata a diventare in 60 anni di investimenti e cure del territorio, la seconda spiaggia turistica d’Italiaper numero di presenze e capacità ricettive.
STORIA
Bibione fu una zona paludosa praticata in maniera poco rilevante fin dai tempi dei romani i quali, insediati in modo massiccio nella vicina colonia
Julia Concordia, attuale
Concordia Sagittaria, iniziarono alcune opere di bonifica abbandonate definitivamente dalla Repubblica Veneziana della Serenissima e lasciate in mano ai pescatori locali. Questi ultimi continuarono ad abitare nelle loro case-palafitta, i cosiddetti “
casoni”, costruiti lungo le rive del
fiume Tagliamento, con una struttura in legno e ricoperti dalla canna palustre di cui la laguna è ricca.
E’ con il Regno d’Italia nel 1886 che l’interesse verso questo lembo di terra iniziò a farsi sempre maggiore. Le bonifiche iniziarono perlopiù per rendere più salubre un luogo affollato da insetti e ricoperto di acque stagnanti. Solo all’inizio degli anni ’50 gli abitanti capirono l’enorme fortuna su cui vivevano, una distesa di sabbia dorata, un mare meraviglioso e poco profondo vicino a riva, adatto quindi alle famiglie con bambini e un entroterra ricco di prodotti culinari e culturali. Ebbe inizio così lo sviluppo di Bibione divenuta meta turistica internazionale.